Antonella Colonna Vilasi , IL TERRORISMO
Ugo
Mursia Editore, 2009, pag. 224, € 19,00
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PREFAZIONE di Pier Luigi Vigna
In questo
volume, frutto della sua consolidata esperienza di saggista,
Antonella Colonna Vilasi analizza il tessuto terroristico,
composto di fili rossi e neri, che per un lungo periodo di tempo
ha coperto il nostro Paese di trame e di sangue ed ha costituito
un concreto pericolo per l’assetto democratico della Repubblica.
Il discorso muove, nel primo Capitolo, dall’esame della
“strategia della tensione” della quale vengono lucidamente
individuate le caratteristiche ed i risvolti interni ed
internazionali.
Con logica consequenzialità l’analisi prosegue con l’esame dei
più rilevanti episodi di stragismo che si sono succeduti dal
dicembre 1969 (Piazza Fontana) all’agosto 1980 (Stazione di
Bologna).
Nel secondo Capitolo, l’Autrice volge lo sguardo all’ “eversione
rossa”, non limitando l’esame alle più note organizzazioni che
la esprimevano, come le Brigate Rosse e Prima Linea, ma
analizzando anche i gruppi minori che contribuivano ha formare
quella galassia (da Azione Rivoluzionaria, ai Nuclei Armati
Proletari a Barbagia Rossa ed altri ancora).
Il terzo capitolo, infine, è dedicato all’ “eversione nera” i
cui simboli sono individuati nel Golpe Borghese e nei NAR,
indice il primo, con le sue inquietanti connessioni, di un
predisposto colpo di Stato poi abortito ed i secondi del c.d.
spontaneismo rivoluzionario.
L’opera che si contrassegna, come si addice ad un saggio, per un
linguaggio narrativo “distaccato” completa le conoscenze anche
di coloro che hanno avuto l’occasione di svolgere indagini sul
fenomeno terroristico, mediante opportune citazioni testuali di
articoli di stampa editi nei vari momenti storici e di
documenti, anche di fonte internazionale, che, preclusi un tempo
all’accesso, sono divenuti via via disponibili per l’apertura di
archivi riservati.
Benché il contesto in cui ora viviamo sia diverso da quello nel
quale si collocano gli avvenimenti trattati nel volume, questo
presenta una forte attualità: non solo perché è testimonianza
del fatto che la repressione del terrorismo avvenne, pur fra le
notevoli difficoltà incontrate dall’azione investigativa, specie
quella diretta a contrastare l’eversione di destra, nel rispetto
dei fondamentali principi costituzionali, senza ricorrere alle
“scorciatoie” propugnate dai sostenitori del c.d. “diritto
penale del nemico”, ma anche perché dà conto, a chi quei periodi
non visse, dei percorsi che si sono dovuti compiere per la
stabilizzazione del nostro assetto democratico.
Anche se oggi la nostra attenzione è polarizzata sul terrorismo
internazionale, è necessario aver conoscenza, se non altro quale
antidoto a fenomeni che potrebbero riproporsi, di quelli di
tempi trascorsi.
Mi auguro dunque che molti, anche tra le nuove generazioni,
possano leggere e meditare questa nuova opera proposta, con una
profonda percezione degli eventi trattati, da Antonella Colonna
Vilasi.
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